Il Trequartista

Roberto Mancini – Io lo sapevo – powered by Happy Scribe

Il trequartista è un atleta speciale dotato di visione e fantasia, difficile da imbrigliare. Attacca muovendosi fra le linee. Sta in una posizione fluida liquida un po’ come la società moderna. Il trequartista non è un’esclusiva del calcio ma una forma dell’anima. Trequartista per noi è Roberto Mancini. Io sono Carlo Pastore. Lui è Giorgio Terruzzi e con noi oggi Marco Gaetani, autore del libro Roberto Mancini senza mezze misure.

Io lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. L’ho detto tante di quelle volte leggendo negli occhi di chi mi stava intorno espressioni di incredulità da avvertire pieno il diritto a rivendicare un premio fedeltà. Già fedeltà ad una maglia ad un ambiente ad un gruppo ad un modo di essere. Il calcio piaccia o no è fatto anche di queste cose e non solo di difesa a uomo o a zona di moviole o di processi di miliardi e di scandali. C’è chi lo dice e chi cerca di dimostrarlo con i fatti.

Questo episodio del trequartista è prodotto in collaborazione con sciami quest’anno al fianco del trequartista ciò mi mette in campo un nuovo top player. Mi 11 il nuovo flagship smartphone di Shaw per l’era 5G con processore Qualcomm Snapdragon 888 audio firmato harman Carbon e tripla fotocamera da 8 megapixel. Mi 11 è pronto a portare la musica nella tua vita per immortalare i tuoi magic moment in modalità cinematografica. Le storie dei trequartisti te le raccontiamo noi ma con me 11 il regista sei tu. Questa lettera non è stata scritta oggi non è stata scritta ieri e non è stata scritta neanche il giorno dopo la vittoria dell’Europeo. Questa lettera è stata scritta quando questa lettera è stata scritta nel 1991 da Roberto Mancini da Roberto Mancini pubblicata il giorno dopo la vittoria dello scudetto e ed è incredibile quanto sia attuale perché la leggiamo oggi non avendo il contesto possiamo metterla per la vittoria dell’Europeo perché ci ritroviamo tutto quello che i giocatori di Mancini hanno detto in questo percorso ci sono stati giocatori che si sono esposti penso a Bernardeschi che ha detto l’unico che ci credeva era quel signore lì e lo ha detto prima che l’Italia vincesse l’Europeo perché lo dice dopo la semifinale.

Pensate quindi quanto Mancini ha radicato nel gruppo la convinzione di poter vincere quello che ha fatto in tutta la sua carriera. Non ha un palmares da giocatori di grande squadra perché ha vinto fuori dai centri tradizionali del calcio italiano ma è un’incredibile vincente.

Siamo partiti subito a bomba sull’attualità banalmente perché Mancini ha appena compiuto un capolavoro un capolavoro nazionale possiamo dirlo portandoci in cima all’Europa come non succedeva da 52 53 anni 68 giusto dal 68. Quindi ha compiuto quello che forse è il suo più grande miracolo nazionale perché ha vinto con la Sampdoria e certamente anche quello è una sorta di miracolo come calciatore ha vinto con la Lazio e la Lazio è sempre nelle posizioni alte della classifica però difficilmente finisce come dicono gli inglesi. Raccontaci un attimo chi era Roberto Mancini come calciatore e poi che cosa è diventato invece come allenatore perché la sua figura è estremamente affascinante ma forse un po poco conosciuta.

è passato dall’essere divisivo a nazionalpopolare che non è semplicissimo da da fare. Il Mancini calciatore era un trequartista era un fantasista per aspirazione personale. Ci sono stati molti allenatori che hanno cercato di trasformarlo in qualcosa che lui non voleva essere e era un fantasista. Nel corpo di un centravanti però perché i primi anni di carriera giocati da punta erano i nove. Beh c’è Ulivieri per esempio che dice che sarebbe stato il centravanti della Nazionale per 15 anni e poi ha deciso di fare il trequartista e fare il fantasista e fare il 10 questa cosa l’ha detta spesso anche vialli dice lui e non voleva non voleva segnare gli faceva schifo segnare lui era al servizio della squadra in un altro modo voleva essere al centro della squadra ma non come lo è un centravanti è già uno che dice gli fa schifo segnare c’è già c’è qualcosa di questo personaggio che andiamo adesso a raccontare. Allora partiamo dagli inizi. 13 anni giovanissimo arriva a Bologna. Sì insomma è la prima grande squadra che lo accoglie è il Bologna. A 16 però ecco l’esordio in Serie A come avviene.

Chi lo scopre chi vede in lui cosa.

Nella vita ci sono sempre degli incroci la prima grande squadra che prova a prendere Mancini in realtà è il Milan. Il Milan manda una lettera per convocare Mancini a un provino fa però un errore manda la lettera alla società sbagliata di ieri quindi la lettera non arriva mai a destinazione perché ieri aveva due società c’erano due società la mandano in quella sbagliata e l’osservatore di questa cosa non se la perdono poi negli anni a venire arriva il provino il provino a Bologna lo vedono e gli allenatori delle giovanili e dopo 35 minuti di provino lo prendono da parte e lo nascondono. E lì per lì in tribuna c’è gente compreso il papà di Mancini che dice non è andata bene invece lo stanno cercando di nascondere per fargli firmare il contratto.

Ecco la prima sliding doors no grande squadra. Che ti manda una lettera di convocazione un provino ma la manda la lettera sbagliata e quindi la vita di Mancini prende una direzione diversa rispetto a quella che avrebbe potuto prendere. Se invece quella lettera fosse arrivato ecco che poi l’esordio in serie arriva davvero prodigio perché comunque Roberto Mancini è visto come un prodigio quando lo chiudono in quello stanzino per evitare che altri lo prendano è perché hanno visto in lui delle potenzialità enormi avviene a 16 anni l’esordio in Serie A sarebbe avvenuto prima ma i regolamenti dell’epoca c’è stata una fascia temporale in cui in serie A non si poteva debuttare prima dei 16 anni non è durata molto e questo è il grande rammarico di era il grande rammarico di Gigi Radice che era l’allenatore del Bologna quando Mancini non aveva ancora 16 anni tant’è che lo prova in in un torneo di Capodanno. Una cosa sulla quale non mi soffermo perché è delirante. E poi lanciarlo in realtà è Tarcisio Burgnich che dopo qualche partita in cui lo mette a gara in corso si rende conto di avere per le mani qualcosa di irripetibile e cerca di costruire attorno alla figura di Mancini e a un paio di altre un Bologna in grado di salvarsi perché era un Bologna che lottava per non retrocedere.

La stagione di Mancini esordì in Serie A finisce con lui che fa 9 gol a 16 anni e il Bologna che per alcune vie traverse retrocede quindi qui abbiamo la seconda sliding doors della carriera di Mancini perché magari con un Bologna in serie A sarebbe rimasto lì invece il Bologna si trova in B con qualcosa di enorme tra le mani e non può far altro che venderlo e vende il calciatore a chi lo vende. Ecco che entra la seconda fase di Mancini lo vende alla Samp che è una Samp ancora molto lontana dai vertici. Un progetto visionario di Paolo Mantovani che presidente da qualche anno la presa di ritorno in serie B è però in testa un’idea mettere insieme passo dopo passo i giovani migliori che può trovare in provincia. Prima di prendere Mancini prende Petrovic che è troppo grande per la Samp in quel momento e lo presto in due stagioni consecutive alla Fiorentina che andrà a un passo dallo scudetto e alla Roma che lo scudetto lo vince. Mancini entra in questo gruppo pagato 4 miliardi di lire che all’epoca era una cifra esorbitante. L’estate in cui Mancini al centro del mercato la passa in campeggio al mare con i genitori.

Proviamo a pensare oggi un giocatore di 18 anni al centro del mercato. Io faccio fatica a immaginarmi ero al campeggio con la tenda con i genitori ma questo è bellissimo se ti può Raccontami un attimo è meglio la famiglia di Roberto Mancini quando il ragazzo che tipo di famiglia è una famiglia borghese Working Class normale come si dice in Italia è una famiglia forse working class un po troppo però il papà è un falegname ed è lui che mette il pallone davanti davanti a Roberto per la prima volta è lui che mente all’oratorio dicendo Roberto a sei anni può giocare con voi ne ha cinque ma quando poi gli mettono un pallone tra i piedi vai a dire che a cinque anni ha uno che li dribbla tutti quelli di sei. è lui che mente alla madre per organizzare il provino con il Bologna. Perché per far passare la visita a Bologna come non legata al calcio organizza una visita dentistico alla moglie. A Bologna la porta lì il falegname d’altronde il falegname che ha partorito Pinocchio quindi a livello di bugie ci siamo. Quando è finita però con Roberto Baggio mi viene da dire a parte il nome Roberto figli Figlio di artigiani in qualche maniera entrambi entrambi con un esordio a 16 anni entrambi che si incassano nello stesso periodo storico veramente è proprio vero che certe volte i calciatori nascono perché c’è uno Zeitgeist anche in un certo in un certo contesto anche italiano e in qualche maniera entrambi mancini più che più che Baggio che ha giocato per tanti anni la Juventus poi invece è passato anche da Inter e Milan simboli di un calcio di provincia per lo meno in Italia a parte a parte la

parentesi laziale Mancini rimane a Genova per tantissimo tempo.

Possiamo dire che Mancini è stato tutto quello che non è stato Baggio e Baggio è stato tutto quello che non è stato Mancini Baggio calciatore io me lo immagino.

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<p>Il trequartista è un atleta speciale dotato di visione e fantasia, difficile da imbrigliare. Attacca muovendosi fra le linee. Sta in una posizione fluida liquida un po’ come la società moderna. Il trequartista non è un'esclusiva del calcio ma una forma dell'anima. Trequartista per noi è Roberto Mancini. Io sono Carlo Pastore. Lui è Giorgio Terruzzi e con noi oggi Marco Gaetani, autore del libro Roberto Mancini senza mezze misure.</p><p>Io lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. L'ho detto tante di quelle volte leggendo negli occhi di chi mi stava intorno espressioni di incredulità da avvertire pieno il diritto a rivendicare un premio fedeltà. Già fedeltà ad una maglia ad un ambiente ad un gruppo ad un modo di essere. Il calcio piaccia o no è fatto anche di queste cose e non solo di difesa a uomo o a zona di moviole o di processi di miliardi e di scandali. C'è chi lo dice e chi cerca di dimostrarlo con i fatti.</p><p>Questo episodio del trequartista è prodotto in collaborazione con sciami quest'anno al fianco del trequartista ciò mi mette in campo un nuovo top player. Mi 11 il nuovo flagship smartphone di Shaw per l'era 5G con processore Qualcomm Snapdragon 888 audio firmato harman Carbon e tripla fotocamera da 8 megapixel. Mi 11 è pronto a portare la musica nella tua vita per immortalare i tuoi magic moment in modalità cinematografica. Le storie dei trequartisti te le raccontiamo noi ma con me 11 il regista sei tu. Questa lettera non è stata scritta oggi non è stata scritta ieri e non è stata scritta neanche il giorno dopo la vittoria dell'Europeo. Questa lettera è stata scritta quando questa lettera è stata scritta nel 1991 da Roberto Mancini da Roberto Mancini pubblicata il giorno dopo la vittoria dello scudetto e ed è incredibile quanto sia attuale perché la leggiamo oggi non avendo il contesto possiamo metterla per la vittoria dell'Europeo perché ci ritroviamo tutto quello che i giocatori di Mancini hanno detto in questo percorso ci sono stati giocatori che si sono esposti penso a Bernardeschi che ha detto l'unico che ci credeva era quel signore lì e lo ha detto prima che l'Italia vincesse l'Europeo perché lo dice dopo la semifinale.</p><p>Pensate quindi quanto Mancini ha radicato nel gruppo la convinzione di poter vincere quello che ha fatto in tutta la sua carriera. Non ha un palmares da giocatori di grande squadra perché ha vinto fuori dai centri tradizionali del calcio italiano ma è un'incredibile vincente.</p><p>Siamo partiti subito a bomba sull'attualità banalmente perché Mancini ha appena compiuto un capolavoro un capolavoro nazionale possiamo dirlo portandoci in cima all'Europa come non succedeva da 52 53 anni 68 giusto dal 68. Quindi ha compiuto quello che forse è il suo più grande miracolo nazionale perché ha vinto con la Sampdoria e certamente anche quello è una sorta di miracolo come calciatore ha vinto con la Lazio e la Lazio è sempre nelle posizioni alte della classifica però difficilmente finisce come dicono gli inglesi. Raccontaci un attimo chi era Roberto Mancini come calciatore e poi che cosa è diventato invece come allenatore perché la sua figura è estremamente affascinante ma forse un po poco conosciuta.</p><p>è passato dall'essere divisivo a nazionalpopolare che non è semplicissimo da da fare. Il Mancini calciatore era un trequartista era un fantasista per aspirazione personale. Ci sono stati molti allenatori che hanno cercato di trasformarlo in qualcosa che lui non voleva essere e era un fantasista. Nel corpo di un centravanti però perché i primi anni di carriera giocati da punta erano i nove. Beh c'è Ulivieri per esempio che dice che sarebbe stato il centravanti della Nazionale per 15 anni e poi ha deciso di fare il trequartista e fare il fantasista e fare il 10 questa cosa l'ha detta spesso anche vialli dice lui e non voleva non voleva segnare gli faceva schifo segnare lui era al servizio della squadra in un altro modo voleva essere al centro della squadra ma non come lo è un centravanti è già uno che dice gli fa schifo segnare c'è già c'è qualcosa di questo personaggio che andiamo adesso a raccontare. Allora partiamo dagli inizi. 13 anni giovanissimo arriva a Bologna. Sì insomma è la prima grande squadra che lo accoglie è il Bologna. A 16 però ecco l'esordio in Serie A come avviene.</p><p>Chi lo scopre chi vede in lui cosa.</p><p>Nella vita ci sono sempre degli incroci la prima grande squadra che prova a prendere Mancini in realtà è il Milan. Il Milan manda una lettera per convocare Mancini a un provino fa però un errore manda la lettera alla società sbagliata di ieri quindi la lettera non arriva mai a destinazione perché ieri aveva due società c'erano due società la mandano in quella sbagliata e l'osservatore di questa cosa non se la perdono poi negli anni a venire arriva il provino il provino a Bologna lo vedono e gli allenatori delle giovanili e dopo 35 minuti di provino lo prendono da parte e lo nascondono. E lì per lì in tribuna c'è gente compreso il papà di Mancini che dice non è andata bene invece lo stanno cercando di nascondere per fargli firmare il contratto.</p><p>Ecco la prima sliding doors no grande squadra. Che ti manda una lettera di convocazione un provino ma la manda la lettera sbagliata e quindi la vita di Mancini prende una direzione diversa rispetto a quella che avrebbe potuto prendere. Se invece quella lettera fosse arrivato ecco che poi l'esordio in serie arriva davvero prodigio perché comunque Roberto Mancini è visto come un prodigio quando lo chiudono in quello stanzino per evitare che altri lo prendano è perché hanno visto in lui delle potenzialità enormi avviene a 16 anni l'esordio in Serie A sarebbe avvenuto prima ma i regolamenti dell'epoca c'è stata una fascia temporale in cui in serie A non si poteva debuttare prima dei 16 anni non è durata molto e questo è il grande rammarico di era il grande rammarico di Gigi Radice che era l'allenatore del Bologna quando Mancini non aveva ancora 16 anni tant'è che lo prova in in un torneo di Capodanno. Una cosa sulla quale non mi soffermo perché è delirante. E poi lanciarlo in realtà è Tarcisio Burgnich che dopo qualche partita in cui lo mette a gara in corso si rende conto di avere per le mani qualcosa di irripetibile e cerca di costruire attorno alla figura di Mancini e a un paio di altre un Bologna in grado di salvarsi perché era un Bologna che lottava per non retrocedere.</p><p>La stagione di Mancini esordì in Serie A finisce con lui che fa 9 gol a 16 anni e il Bologna che per alcune vie traverse retrocede quindi qui abbiamo la seconda sliding doors della carriera di Mancini perché magari con un Bologna in serie A sarebbe rimasto lì invece il Bologna si trova in B con qualcosa di enorme tra le mani e non può far altro che venderlo e vende il calciatore a chi lo vende. Ecco che entra la seconda fase di Mancini lo vende alla Samp che è una Samp ancora molto lontana dai vertici. Un progetto visionario di Paolo Mantovani che presidente da qualche anno la presa di ritorno in serie B è però in testa un'idea mettere insieme passo dopo passo i giovani migliori che può trovare in provincia. Prima di prendere Mancini prende Petrovic che è troppo grande per la Samp in quel momento e lo presto in due stagioni consecutive alla Fiorentina che andrà a un passo dallo scudetto e alla Roma che lo scudetto lo vince. Mancini entra in questo gruppo pagato 4 miliardi di lire che all'epoca era una cifra esorbitante. L'estate in cui Mancini al centro del mercato la passa in campeggio al mare con i genitori.</p><p>Proviamo a pensare oggi un giocatore di 18 anni al centro del mercato. Io faccio fatica a immaginarmi ero al campeggio con la tenda con i genitori ma questo è bellissimo se ti può Raccontami un attimo è meglio la famiglia di Roberto Mancini quando il ragazzo che tipo di famiglia è una famiglia borghese Working Class normale come si dice in Italia è una famiglia forse working class un po troppo però il papà è un falegname ed è lui che mette il pallone davanti davanti a Roberto per la prima volta è lui che mente all'oratorio dicendo Roberto a sei anni può giocare con voi ne ha cinque ma quando poi gli mettono un pallone tra i piedi vai a dire che a cinque anni ha uno che li dribbla tutti quelli di sei. è lui che mente alla madre per organizzare il provino con il Bologna. Perché per far passare la visita a Bologna come non legata al calcio organizza una visita dentistico alla moglie. A Bologna la porta lì il falegname d'altronde il falegname che ha partorito Pinocchio quindi a livello di bugie ci siamo. Quando è finita però con Roberto Baggio mi viene da dire a parte il nome Roberto figli Figlio di artigiani in qualche maniera entrambi entrambi con un esordio a 16 anni entrambi che si incassano nello stesso periodo storico veramente è proprio vero che certe volte i calciatori nascono perché c'è uno Zeitgeist anche in un certo in un certo contesto anche italiano e in qualche maniera entrambi mancini più che più che Baggio che ha giocato per tanti anni la Juventus poi invece è passato anche da Inter e Milan simboli di un calcio di provincia per lo meno in Italia a parte a parte la</p><p>parentesi laziale Mancini rimane a Genova per tantissimo tempo.</p><p>Possiamo dire che Mancini è stato tutto quello che non è stato Baggio e Baggio è stato tutto quello che non è stato Mancini Baggio calciatore io me lo immagino.</p>
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